Milan Kundera, dialoghi con il lettore


I cechi considerano Milan Kundera uno scrittore ceco che viveva in Francia, mentre i francesi lo considerano uno scrittore francese nato in Cechia. Tuttavia Kundera stesso, che scriveva verità senza girarci attorno, affermava di essere nato nel 1929 a Brno, una città della Cechia, e di aver vissuto in Francia dal 1975. Fino all’11 luglio 2023.

Questa breve biografia asciutta ha un significato preciso, poiché oggi basta digitare il suo nome per scoprire come e perché sia diventato cittadino francese. Seguendo il suo pensiero, queste poche righe dovrebbero essere sufficienti per comprendere l’atmosfera in cui Milan Kundera viveva. Ed è proprio ciò che Kundera faceva nei suoi romanzi: la sua intenzione non era semplicemente di raccontare una storia, ma di stimolare il lettore a riflettere su ciò che stava leggendo. Era come se dicesse: «Vieni con me a ragionarci».

Ho letto il suo ultimo libro scritto in lingua ceca, L’insostenibile leggerezza dell’essere, nella sua traduzione italiana nel 1985. Successivamente ho visto il film diretto dal regista Philip Kaufman, uscito in America nel 1988. Solo nel 2006 il libro è stato pubblicato per la prima volta nella sua lingua originale, il ceco, aggiungendo un altro tassello alla biografia di Milan Kundera.

È sempre interessante leggere un libro in lingua originale, come possono confermare i fan di Harry Potter che facevano la fila il giorno dell’uscita del nuovo libro della saga, sia in versione italiana che inglese. Ci sono termini che, quando tradotti, perdono un certo sapore. La percezione non è la stessa della lingua originale. Ecco perché Milan Kundera era restio alle traduzioni dei suoi libri.

Lo scrittore aveva collaborato alla traduzione in lingua francese, ma per l’adattamento cinematografico pensava al regista Miloš Forman (regista di Qualcuno volò sul nido del cuculo del 1975). Tuttavia, Forman aveva ancora i figli dietro la cortina di ferro e non si sentiva pronto.

Quando Milan Kundera vide il film finito, rimase molto deluso. Non aveva partecipato personalmente alla produzione americana e sostenne che ci fosse stato uno spostamento del suo stile e del concetto, portando a una percezione diversa. “Ho scritto un romanzo d’amore, non un romanzo politico”, disse. Da allora, non volle più vedere gli adattamenti perché portavano inevitabilmente a un cambiamento.

Lo scherzo – per stupidità

Mentre il romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere è l’ultimo libro dell’autore scritto in ceco, il suo primo romanzo, Lo scherzo, si trasformò anche nel suo primo film, “purtroppo” girato nel 1968. Quest’opera trattava dei principi di potere e della sconfitta umana che si manifestano quando ci si lancia in una battaglia nel nome del “presunto idillio obbligato”, termine coniato da Milan Kundera per descrivere il socialismo.

La frase “l’ottimismo è l’oppio dell’umanità”, inserita nel romanzo come una sorta di scherzo, con un sottinteso riferimento alla mente che puzza di stupidità, non riscosse successo.

A proposito di Milan Kundera, che sosteneva di non scrivere romanzi politici, lo scrittore Guy Scarpetta rispose: «Al contrario, Kundera è un esploratore della condotta umana, la quale non si sarebbe rivelata senza un certo contesto politico.»

Tanta lotta dell’uomo contro il potere

È vero che anche Il libro del riso e dell’oblio, con il tema della lotta dell’uomo contro il potere e della lotta della memoria contro l’oblio, fu etichettato come antisocialista e Milan Kundera venne privato della cittadinanza ceca.

Milan Kundera è uno dei personaggi più importanti della letteratura ceca ed è riconosciuto a livello mondiale. È un autore tradotto in più di quaranta lingue e uno dei pochi scrittori ad essere stato incluso ancora in vita, nel 2011, nella prestigiosa edizione della Bibliothèque de la Pléiade di Gallimard, accanto a autori come Proust, Balzac e Molière. È stato candidato più volte al Premio Nobel per la Letteratura.

La relazione con il suo paese natale è stata oggetto di controversie, ed è stata messa in discussione anche dagli emigranti cechi per la sua mancata partecipazione politica.
Invece i cechi, rimasti chiusi, per obbligo o volontà, nel regime totalitario, in un paese comunista controllato dal “fratello” russo, hanno sviluppato una caratteristica verso i connazionali emigrati. Non gli perdonano la sofferenza che hanno dovuto subire mentre loro erano altrove.

Milan Kundera, scrittore

Milan Kundera aveva il desiderio di far parlare le sue parole e di evitare fraintendimenti, perciò raramente concedeva interviste. La sua vita privata rimase privata e si mantenne saldo nelle sue convinzioni: non sentiva il bisogno di rispondere alle domande o di finire sulla stampa scandalistica. Secondo lui, tutto ciò che voleva dire si poteva trovare nei suoi romanzi.

«Sogno un mondo dove gli scrittori, obbligati dalla legge, devono tenere segreta la loro identità e usare uno pseudonimo.»

Milan Kundera

I suoi personaggi sono le sue possibilità non realizzate. Gli piacevano tutti allo stesso modo e allo stesso modo gli facevano paura: ognuno di loro oltrepassa un limite che lui stesso stava solo costeggiando. È il confine attraversato che lo attraeva, là dove inizia il mistero di cui parla il romanzo. Il romanzo non è una confessione dell’autore, ma un esame di ciò che è la vita umana intrappolata in un mondo. Sono trappole tese per noi dall’amore, dal totalitarismo, da una lingua straniera e forse dal kitsch …

Ma come sono i suoi romanzi al di là delle problematiche che l’autore ha riscontrato nelle traduzioni, nella transizione dal francese al ceco, dove interi passaggi riflessivi sono stati omessi, svariati paragrafi cancellati e l’ordine dei capitoli invertito?

Kundera trovava che il suo stile fosse stato spostato su un altro livello emotivo e una serie di espressioni interpretate in modo completamente errato. Progressivamente ha revisionato stilisticamente le vecchie traduzioni francesi dei suoi romanzi in lingua ceca, in modo da poterli ritenere completamente suoi. Questo lavoro è stato enorme e l’ha portato a cercare un traduttore che soddisfacesse le sue aspettative.

Dialoghi con il lettore

Come accennato in precedenza, Milan Kundera è stato tradotto in quaranta lingue, e viene considerato uno scrittore geniale, che scriveva come da un laboratorio alchemico. Non si limitava a raccontare una storia, ma entrava nel romanzo sia come narratore onnisciente, sia come interlocutore del lettore stesso.

L’autore fermava lo svolgimento della trama per commentarla, confidarsi su come fosse arrivato a questo o quel fatto, come avesse potuto conoscere il personaggio o il contesto della storia. Perfino anticipando lo svolgimento.

Questo coinvolgimento dell’autore nella narrazione conferisce al romanzo un altro livello, originale e personale. Si percepisce chiaramente il dialogo con il lettore stesso.

Perciò, non resta che leggere i libri di Kundera, il suo lascito, per poter fare una conversazione con lui.

foto: sito IMDb

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Categorie: Scrittura
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