Louis Nero, un po' della sua vision

Ho avuto il privilegio di conoscere Louis Nero, osservarlo all’opera come regista di The Broken Key, anche nel ruolo di cuoco del cenone a Capodanno, alla prima del film e durante i festeggiamenti dopo la prima della proiezione del film. Insomma ho potuto conoscerlo, un po’. Ho sentito la tonalità della sua voce quando persegue la sua idea, osservarlo quando si ferma e riconoscere la sua risata che s’infila anche dove non ci si aspetterebbe.

Condividerò con voi le caratteristiche di Louis che, secondo me, gli danno quella marcia in più e forse potremo aggiungerne una nuova, oltre ai già sentiti, lavati e rilavati: “i suoi film devono essere capiti”, “i film di Louis non sono da tutti”, “sono per la nicchia degli appassionati di esoterismo” o, come nel caso di The Broken Key, “è roba da torinesi”. 

Louis Nero, la sua vision

Accade a chi come lui è sopra le righe, fuori dall’ordinario e soprattutto a chi non bada alle sottigliezze, perché lui ha la sua “vision” e la persegue. Il suo coraggio di mettere in piedi un progetto, che sempre visto da “lontano” può non venire compreso immediatamente. Non sono un critico cinematografico, ascolto le mie osservazioni e leggo le critiche altrui. Tanti articoli usciti, per esempio, su The Broken Key descrivevano la trama ed esaltavano il cast internazionale.

Louis Nero, un po' della sua vision

Mi sembrava poco visto che, non perché non avessi altro da fare, ho assistito ad alcune delle riprese, ho preso parte alla proiezione in anteprima del prodotto finale e, come ho già detto, Louis lo conosco un po’. E per poterlo dire, significa di averci non solo collaborato e conosciuto in diverse fasi lavorative, parlato con lui e di lui con chi lo conosce veramente, ma anche perché non mi fermo dalla prima sensazione, faccio i miei collegamenti e osservo la comunicazione non verbale.

Torno al film The Broken Key. Alcune osservazioni critiche mosse in merito ai dialoghi del film, fatti “all’osso”, possono essere condivisibili ma non è che tutto e sempre debba essere tagliato fino. Il film è un prodotto d’intrattenimento audiovisivo, come tale è un contenitore complesso. E sinceramente io che adoro i dialoghi, fatti bene però, non ho sentito la necessità di averne tanti. Anzi, se proprio ne taglierei anche, perché purtroppo una parte di audio è qualitativamente un po’ più bassa.

Per fortuna, parlando sempre di chi ha scritto le critiche, il merito ai luoghi piemontesi e alla città di Torino sono stati rilevati come sarebbe potuto avvenire per i messaggi profondi. I demeriti della parte tecnica, invece, li lascio tracciare a chi se ne intende. Non perché io senta il bisogno di addolcire la pillola ma in quanto voglio parlare di Louis Nero imprenditore.

Louis Nero e i suoi filtri

Louis Nero oltre ad avere la “vision” e il coraggio (componenti non da tutti, per la paura di non riuscire) che ci vogliono in ogni piccola impresa, o tanto più se è grande, ci mette la sua faccia nonché dei filtri molto importanti:

  • Spiego chiaramente cosa voglio da te e sei tu a decidere di seguirmi
  • Chiedo un favore e sei tu a scegliere di darmelo
  • Offro la possibilità di seguirmi e lo puoi fare o meno
  • Metto un progetto in piedi e sono consapevole che è grande ma lo porterò a termine
  • Seguimi se le condizioni per ottenere un risultato sono nelle tue corde, altrimenti:
    avanti il prossimo.

E questo ha il suo senso. Perché ritengo che se non si accetta non si ha di che lamentarsi. Se invece si è d’accordo, di cos’è che ci si lamenta?
Purtroppo, anche il cinema fa parte di un business e come tale, nonostante sia un’opera d’arte, deve seguire le regole, perché si svolge comunque un lavoro. E chi si trova dalla parte di dare un lavoro viene criticato molto facilmente, così come Louis Nero, o forse soprattutto lui?

Fare cinema significa lavorare

Perché, intendiamoci, Louis Nero non deve essere un santo, ma deve portare a termine un progetto. Perché lui è un imprenditore, è un produttore, è anche sceneggiatore e regista e di lavoro stiamo parlando. Alle persone non viene, comprensibilmente, una coniugazione facile tra il sudore della fronte e il cinema che ci intrattiene. Non quello che parla di temi sociali, fa riflettere e porta messaggi rilevanti.

E ringraziamo il cinema per questa trovata, delle regole e delle clausole, che in Italia fanno sì che il lavoro del cinema sia particolarmente duro.

Louis Nero, un po' della sua vision


Louis Nero non è l’unico a svolgere diverse funzioni, i suoi stessi collaboratori lo fanno, come si fa da sempre. Perché ci sono tante situazioni impreviste durante la lavorazione di un film e se non ti ingegni, se non sei pronto a dare una mano, come fai a creare arte adesso? (Senza considerare le tempistiche obbligate della lavorazione.) E come impari un mondo così “infinito”? Tanto valeva restare a casa o scegliere altro.

Sempre che proprio questa parte creativa, che si trova solo nel cinema, non ti venga a mancare in altre realtà lavorative meno “stimolanti”. E sempre che tu non sia una persona che parla tanto per nascondere di aver perso delle opportunità.

Tante persone in coda

Louis Nero è rimasto un visionario in un mondo del lavoro profondamente cambiato. Consapevole di quello che vuole e di cosa non gli occorre per arrivare al risultato. Una formula direi semplice, vista per iscritto e udita a tu per tu. Io ho sentito delle persone rifiutare con un: «No grazie». Molti avranno fatto bene, altri si saranno pentiti dopo, anche molto dopo…

louis nero

Quando invece ci si conosce e si sa cosa si vuole c’è la consapevolezza di dover fare dei sacrifici. Sono stati in tanti a svolgere un lavoro duro giorno e notte, seguendo e condividendo un’idea di Louis Nero. Hanno creduto nel progetto o semplicemente desideravano vedere il proprio nome nei titoli di coda.

E… qualsiasi sia il motivo per cui il nome di una singola persona sia finita in quei titoli di coda, ha stabilito – sempre a mio avviso – un record. Un numero esorbitante di persone, aziende e vip, internazionali o meno, fanno parte di questo elenco. Parlando di The Broken Key. Un numero tanto grande da non poter essere liquidato con una frase tipo: «Mi chiedo come sia possibile che il film venga distribuito in tante sale». Non ci sta neanche una critica aspra e assolutistica (seppur da un critico ci si aspetti di criticare) perché le parole definitive spettano al pubblico, comunque. Però si sa, il sapore di dire una qualsiasi “cosa” prima di tutti… che godimento appagante.

Arrivando alla festa dell’anteprima, anche Louis stesso si sarà sorpreso della risonanza per la proiezione in anteprima che, esaurendo il botteghino, è aumentata con altre quattro proiezioni. Se volete i numeri, significa che duemila persone hanno assistito all’anteprima di Torino. Una bella fetta della popolazione torinese, compresa la sindaca e i rappresentanti della cultura cittadina in quanto non solo esperti o operatori dell’arte cinematografica.

Il lavoro non è finito con l’ultimo ciak

Capita anche di essere stroncati e poi visti come l’inizio di qualcosa di nuovo. Il trascinatore senza paura che ha sperimentato. Il progetto era senza dubbio grande, pensando a tutti i professionisti coinvolti, i tanti contenuti e il potenziale non espresso per intero.

Riguardo l’ultimo ciak, che sta solo a metà della mole di lavoro, che pecca si può attribuire a Louis Nero? Di essersi innamorato del proprio progetto al punto di fare quel “troppo” oltre a dirigere? Sono tempi duri, ci si lamenta della crisi e si piange per l’impossibilità di partecipare ai grandi eventi. E c’è chi fa, giorno e notte, pensando anche agli altri. Non dimentichiamo che un progetto finito è già un successo.

Oltre al pubblico, ci sono i fatti che parlano. Il numero di film girati e prodotti da Louis Nero con la sua casa di produzione L’Altrofilm. I suoi prodotti riconosciuti all’estero, una conferma delle collaborazioni internazionali. Gli attori italiani e stranieri che hanno lavorato con Louis Nero costituiscono un gran bell’elenco.

Oltre un lavoro

Non c’è che da riconoscere a Louis Nero l’impegno al fine di terminare un progetto, aver fatto qualcosa di nuovo, aver aperto delle strade. D’altra parte quanto più è grande un progetto – come l’ultimo che la produzione L’Altrofilm ha appena finito di girare, L’uomo che disegnò Dio – maggiori sono le conseguenze. Louis Nero ha coraggio, non si ferma davanti alle complessità. Magari, anche lui perde energia, è umano, ma ne investe tanta. E a proposito d’investimento, oltre a non fermarsi mai e avere già in cantiere un nuovo progetto, Louis non investe solo nelle sue capacità ma nelle persone che salgono a bordo. Ottimizza tutto e non regala niente.

E questa è la sua caratteristica che conta, perché oltre a concordare e applicare, Louis condivide quello che sa. E anche se potrebbe sembrare una logica conseguenza non è un requisito automatico. È più solito ricevere incarichi che i frutti dell’esperienza altrui.

Chi non si ferma alla superficie, perdendosi nell’apparenza del caos e di certo nel duro lavoro del cinema, può godere di questo privilegio. Imparare da e insieme a Louis Nero. Così potrebbe suonare un altro detto su Louis Nero: «Ah sì, il visionario, ma reale».

L’Altrofilm le interviste con Louis Nero

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Categorie: Divertimento
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