L'intelligenza e il prato di margherite

Non avremo potuto passare al digitale senza vivere un mondo analogico ed è stata la generazione giovane ad accumulare l’esperienza e l’intelligenza. Una buona parte dei genitori si era lasciata trasportare nella vita digitalizzata.   

All’inizio era comune trovarsi davanti a schermi neri e correre a chiedere aiuto a un tecnico, che diventava quasi un amico, perché i figli erano ormai avanti.
In quel periodo ho scritto e pubblicato il mio primo libro e ho avuto modo di incontrare una pittrice, molto carina nel suo fare da bibliotecaria in un ambiente ancora pieno di schedari che traboccavano dalle scatole di cartone.  Però lei si lamentava di una cosa sola e tra di noi è nata subito un’intesa: entrambe sentivamo di non avere la testa per sfruttare appieno il computer, una nuova frontiera che si apriva di fronte a noi.

Condividevamo i momenti di frustrazione davanti ai malfunzionamenti dei nostri computer. La sua gentilezza mi distraeva dal nervosismo perché ero in forte anticipo per la presentazione del mio libro in quella biblioteca. Anche suo figlio non trovava il tempo per aiutarla con il computer e insisteva sul fatto che lei è una persona intelligente. La biblioteca e la vita della pittrice stavano in un piccolo paese nella montagna. Nonostante lei fosse nel posto ideale per una lettrice, avvertiva che le mancava l’ampiezza.

«Ma è possibile che nessuno si metta insegnare come utilizzare questo computer?»

L'intelligenza e il prato di margherite

Quel giorno mi mostrò alcuni dei suoi quadri. Le feci i complimenti per la riproduzione del computer e anche per le rose, ma le confessai che preferivo i fiori del campo. Dopo la mia presentazione venne da me con in mano il mio libro perché lo firmassi, e poi mi diede una busta per ringraziarmi della nostra chiacchierata. Nella busta era inserito un suo dipinto del prato di margherite.
  

Sono arrivati primi

Quando ho conosciuto la bibliotecaria, non esistevano ancora le risorse online come oggi. Navigare sul web era simile a un selvaggio west, e l’unica opzione era imparare e adattarsi da soli, spesso prendendo esempio dai figli.

L'intelligenza e il prato di margherite

Uno di questi figli si chiama Salvatore Aranzulla, nato nel 1990, che ha applicato la regola secondo cui, se cose non funzionano, è necessario smontarle. Così è arrivato alle prime pagine del web, spiegando e insegnando come funziona e come risolvere i problemi che si possono incontrare nel mondo digitale.

Oggi il digitale rappresenta l’evoluzione umana per coloro che si sentono pronti e curiosi di affrontarlo, così come per i genitori che seguivano l’esempio dei propri figli. Però, molti non riescono a tenere il passo con questa trasformazione o non sono interessati all’intelligenza artificiale.

Sta succedendo

L’evoluzione digitale è rapida e complessa, e la percezione del tempo umano è cambiata. È importante continuare a imparare e a utilizzare le risorse disponibili per restare al passo con i cambiamenti.

Da quando ho ricevuto il dipinto del prato di margherite tante cose sono cambiate. A volte ho l’impressione che chi non approfondisce il mondo digitale rimanga confinato sulla superficie, senza sfruttarne appieno il potenziale.

Sta succedendo di nuovo …

Intelligenza artificiale

Oggi tutti abbiamo in testa l’“intelligenza” che non ci spaventa quanto l’aggettivo “artificiale”. Sappiamo della sua esistenza da molto tempo, ma solo adesso percepiamo che è una forza autonoma.
Prima a riguardo dell’intelligenza umana dicevamo: «Eh, è sempre stato così che uno sia più perspicace dell’altro». La questione cambia quando quell’altro – l’intelligenza artificiale, prodotta dalla specie umana, si distanzia e agisce per conto suo. Arrivando, forse, a non avere più bisogno degli insegnamenti umani, e potrebbe ritenere la razza umana superflua.

L'intelligenza e il prato di margherite

L’intelligenza artificiale non avrà bisogno di spostare i confini, non avrà bisogno a guardare il prato più verde del vicino o cielo più blu sopra un qualsiasi pianeta. L’intelligenza artificiale, che ormai impara da sola, utilizzerà l’ingegno del mondo e probabilmente molto presto. La domanda che fa paura al pensiero umano è: che ne farà di tutto quel sapere? Nel senso, lo farà per davvero?

E allora arriverà un regno dei cieli, pace eterna o un buco rosso-nero come “Siena di terra bruciata”?

Quindi niente verde, blu sempre più blu e niente margherite? E per quello che la nostra furbizia nel non affaticarsi l’abbiamo messa completamente nelle mani dell’intelligenza artificiale? A smontare quello che non funziona?

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Categorie: Emozioni
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